uno spettacolo di Giovanna Facciolo
tratto dalla fiaba La bella addormentata nel bosco
drammaturgia e regia Giovanna Facciolo
scene di Massimiliano Pinto
costumi di Giovanna Napolitano
luci Paco Summonte
audio Alessandro Messina
con
Adele Amato de Serpis, Valeria Luchetti, Melania Balsamo
età consigliata: dai 3 anni
“Al 15° anno di età, la fanciulla si pungerà e morirà! Ah, ah, ah! ”
“…E quando accadrà
tutta la corte si addormenterà
non più un suono, una voce,
né il canto di un gallo
tutti sospesi nel gesto,
a un momento,
niente si muove,
nemmeno il vento”
intreccio prezioso di rami e di spine
che il sonno protegga
da cavalieri e faine”
Un re e una regina, un padre e una madre, vogliono che la loro tanto sospirata e unica figlia appena nata, riceva i doni più belli che la vita possa offrire.
Dodici sono le fate invitate ai festeggiamenti, ognuna in grado di regalare doti, qualità e fortuna, tutto il meglio che si possa destinare e desiderare.
Ma la perfezione non esiste nemmeno nelle favole ed ecco che ciò che non è desiderato è presto in agguato: l’ombra non si può lasciare fuori dalla porta e anche se non la si invita, si presenta lo stesso, proprio come la tredicesima fata, portatrice di male e di oscurità.
Terribile è la vendetta di questa vecchia fata dimenticata, che col suo malèfico dono riporta il dolore al centro della tavola imbandita:
“Al 15° anno di età, la fanciulla si pungerà e morirà! Ah, ah, ah! ”
E allora l’incanto di un sonno lungo cent’anni.
Ecco il rimedio estremo che la dodicesima fata, tenutasi opportunamente in disparte, può offrire come ultimo prezioso dono in grado di trasformare il crudele destino.
Un sonno protettore che allontana la morte e il dolore.
Una sospensione infinita che protegge dal male…. ma allontana la vita.
“…E quando accadrà
tutta la corte si addormenterà
non più un suono, una voce,
né il canto di un gallo
tutti sospesi nel gesto,
a un momento,
niente si muove,
nemmeno il vento”
E perché questo fragile sonno non sia disturbato dal mondo che chiede di entrare:
“E poi tutt’ attorno cresca un bosco incantato
intreccio prezioso di rami e di spine
che il sonno protegga
da cavalieri e faine”
Ecco così costruito uno scrigno impenetrabile.
Forse anche nella realtà c’è il desiderio di evitare ai nostri figli la parte più spiacevole della vita, dalle piccole frustrazioni ai grandi dolori, eliminando possibilmente tutto ciò che rappresenta un rischio, un’incognita, un pericolo, una possibile sofferenza o una rinuncia. E come nella favola a volte si vorrebbe creare un nido incantato che tenga fuori il male, che sospenda il dolore.
Ma per crescere è necessario saper accettare e affrontare anche le ombre, le piccole e grandi ferite che ogni esistenza porta con sé e che non possiamo allontanare se non rinunciando allo scorrere della vita stessa, come avviene col sonno incantato della Bella Addormentata.
Questo è quello che la fiaba a noi ha raccontato, lontano dalle tante interpretazioni psicoanalitiche, e questo è quello che vogliamo raccontare, attraverso tre fate, un po’ ansiose e divertenti, guardie del lungo sonno e voce del sentire più spontaneo e naturale di madri e di padri
Ma alla fine, allo scadere degli anni, la principessa si risveglierà: le fitte trame di quel nido incantato si disferanno docilmente al passaggio di un cavaliere, che porterà con sé l’amore, la vita, e tutte le sue ombre.
Esigenze tecniche: pedana/palcoscenico in legno con possibilità di fissare viti m. 8 x 6 x 5 – graticcio – kw. impegnati 15 – quadratura nera – buio – scala per puntamenti
montaggio 5 h – smontaggio 2 h