Francesco De Carlo, romano, dopo una laurea in Scienze politiche e quattro anni al Parlamento europeo, dove lavora nel campo della comunicazione, vive e lavora tra l’Italia e il Regno unito. In questo suo nuovo spettacolo si presenta al pubblico, solo con un’asta e il microfono, senza alcuna scenografia.
«Quando facevo arrabbiare troppo mia nonna, – come racconta lo stesso De Carlo – lei minacciava violenza col pugno chiuso, digrignava i denti e si metteva una mano sul muso, a soffocare un’imprecazione oscena. E poi dopo aver buttato un occhio al cielo mormorava: “Bocca mia taci!”. Mi sono sempre chiesto quale espressione tacesse ogni volta, quali parole, minacce o bestemmie rimanessero in quella sua bocca sdentata, invece di liberarsi nell’aria. E col tempo presi a sfidare quella sua capacità di controllo, con marachelle sempre più gravi. Fino a quando un giorno prese una gallina dal cortile e me la tirò contro.
Questa storia, completamente inventata, mi ha insegnato che tenersi tutto dentro non fa bene: ti fa stare male, ti fa salire il veleno, ti fa lanciare pollame. E la paura di offendere qualcuno, divinità comprese, non può limitare la libertà d’espressione.
Bocca mia taci è il mio nuovo spettacolo di stand up.
È un po’ sporco e pertanto è sconsigliato ai minori di 16 anni.
Più che un monologo, una marachella».
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